Nel 2026 non useremo più lo smartphone (e forse neanche i social): ecco cosa cambierà tutto

Reti sociali

Come cambieranno le reti sociali in futuro-facebookcaffe.it

Franco Vallesi

Novembre 6, 2025

Meta e le altre piattaforme ripensano il modo di comunicare: più AI, meno feed automatici, creator al centro

Nel 2026 i social network saranno molto diversi da quelli che conosciamo. L’anno in arrivo segnerà una fase di passaggio in cui le grandi piattaforme cercheranno di conciliare la spinta dell’intelligenza artificiale, la saturazione dei contenuti e la richiesta di maggiore trasparenza da parte degli utenti. Mentre le regole cambiano e i mercati si assestano, Facebook, Instagram, TikTok, LinkedIn e le altre si muovono tra sperimentazioni, crisi d’identità e nuove ambizioni.

A dominare saranno i video, le interazioni automatizzate, i contenuti generati da AI e un’attenzione crescente verso ciò che è “reale” o almeno percepito come tale. In questo contesto, il marketing dovrà adattarsi a una rete meno prevedibile, dove engagement, feed e pubblicità assumono forme nuove, spesso invisibili.

Facebook e Instagram tra AI, occhiali smart e ritorno ai legami personali

Per Facebook il 2026 si apre con una sfida: disattivare il feed algoritmico. La decisione arriva da una sentenza olandese che potrebbe fare scuola in Europa. Meta dovrà offrire un’alternativa cronologica ai contenuti, rimettendo nelle mani dell’utente la scelta su cosa vedere. Senza algoritmo, però, cala la spinta sui Reels, l’engagement scende e il tempo speso sulla piattaforma si riduce. È il primo esperimento di questo tipo su vasta scala e potrebbe cambiare il modo in cui vengono consumate notizie e aggiornamenti.

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Come cambieranno i vari social-facebookcaffe.it

Facebook prova intanto a rilanciarsi con gli occhiali Meta AI Glasses, dotati di fotocamera e assistente vocale. I contenuti generati saranno contrassegnati da elementi grafici visibili, trasformando ogni post in una piccola pubblicità del prodotto. E nel frattempo compaiono i primi profili AI, account generati automaticamente per commentare e rispondere, aumentando la percezione di interazione. Una mossa che solleva dubbi etici ma promette risultati sul piano della permanenza media.

Instagram spinge sui Reels, ora il 50% del tempo utente. La nuova interfaccia si apre direttamente sul feed video, lasciando in secondo piano le foto. L’app Edits, rivale di CapCut, potrebbe diventare a pagamento nelle sue funzioni AI. E mentre i contenuti si moltiplicano, cresce anche il rischio disinformazione. Per questo Instagram introdurrà etichette per ogni contenuto generato artificialmente, tentando di salvare il fragile equilibrio tra autenticità e creatività generativa.

Meta integra anche la pubblicità dentro i chatbot. Le query su Meta AI diventeranno opportunità per inserire prodotti e link sponsorizzati, trasformando l’assistenza in un nuovo canale eCommerce.

Threads, TikTok, X e LinkedIn: la corsa al tempo reale, allo shopping e alla credibilità

Threads continua a crescere. Lanciato come alternativa a X, ha superato i 400 milioni di utenti. Meta mira al sorpasso entro fine 2026. Per riuscirci, la piattaforma dovrà separarsi da Instagram, creando community autonome, una scheda “Trend” e un algoritmo centrato sull’attualità. L’obiettivo è diventare la nuova casa per le conversazioni in tempo reale, dove si parla di eventi, notizie, sport e politica con un linguaggio meno tossico di X.

TikTok si muove su più fronti. Dopo aver evitato il ban negli USA, investe nello shopping in diretta. Le vendite generate nel 2025 sfiorano i 30 miliardi di dollari. Nel 2026 l’app spingerà i mini-programmi, micro-app per comprare o ordinare cibo restando sulla piattaforma. Cresce anche il ruolo dei creator virtuali: avatar AI capaci di fare live, presentare prodotti e restare attivi 24 ore su 24. Un nuovo modello di influencer marketing, sempre connesso, sempre operativo.

X, intanto, affronta un anno decisivo. Dopo il taglio dell’80% del personale e l’integrazione con xAI, la piattaforma di Musk cerca di sopravvivere. Gli utenti calano, gli inserzionisti esitano. Il progetto di trasformare X in una super-app finanziaria resta fermo. Le Community Notes, nate per combattere la disinformazione, si stanno rivelando inefficaci per via della scarsa partecipazione. Il rischio è che X diventi irrilevante, se non addirittura dannosa, per i suoi stessi modelli AI.

LinkedIn rafforza la sua posizione come spazio per il lavoro e la formazione. Il feed video cresce, e nel 2026 diventerà sempre più simile a un hub di eventi, talk e aggiornamenti verticali. L’app scommette anche sulla formazione veloce: micro-lezioni da 3 minuti, una skill al giorno, per un apprendimento continuo. L’intelligenza artificiale verrà usata per mappare i percorsi professionali e suggerire offerte di lavoro, corsi e aggiornamenti personalizzati. I creator saranno al centro, con strumenti per monitorare trend e ottimizzare i contenuti pubblicati. L’idea è chiara: diventare il luogo dove si cresce, si impara e ci si racconta professionalmente.